Una delle tante trappole da seduzione di narcisistica memoria è la confusione tra lusinga e minaccia.
Chi si trova imbrigliato nelle maglie di un amore tossico non sa di esserlo. Non se ne accorge. Non lo riconosce come tale. In una prima fase, solitamente agli albori del coinvolgimento, quando i sensi non hanno ancora preso il posto della ragione, i segnali lampeggianti che indicano delle incongruenze funzionano ancora. Il partner candidato a essere manipolato e controllato percepisce che qualcosa non gli è chiara, ma le manette della manipolazione e del manipolatore iniziano a stringersi ai polsi e al collo della preda e pian piano la razionalità lascia il posto al suo obnubilamento.
Si tratta di amori che regalano il brivido e il baratro, allo stesso tempo.
Amori arroganti e folgoranti, che hanno come effetto collaterale l’attrazione e la sofferenza.
In questa giostra nevrotica, lusinga e minaccia vanno a braccetto e scorrono nelle stesse vene di chi le infligge e in chi le subisce. Si fondono e confondono tra di loro sino a creare un’amalgama indifferenziata di sensazioni alla rinfusa.
Un amore tossico blandisce parole dolci e gesti eclatanti per sedurre, e brandisce minacce e gesti violenti e ricattatori per tenere legato a sé.
Gli acting out – i frequenti passaggi all’atto di chi ha uno scarso controllo degli impulsi e non ha uno spazio interno per la loro elaborazione – diventano gelosia, pedinamenti, scene madri, giustificazioni, lacrime, promesse e riparazioni postume per ricominciare daccapo immodificati.
Ne ho scritto tanto e dappertutto, perché nel mio immaginario mi sono messa in testa di curare l’amore.
Una delle copertine di un mio libro sull’antidoto agli amori tossici ha un bellissimo cuore appeso a un fil di ferro. Il fil di ferro evoca la sensazione di protezione ma in realtà se ci si appoggia troppo si infilza nella carne, e quando si prendono le distanze dalla recinzione il rischio è quello di perdere brandelli di sé.
Gli amori tossici fanno così: si rendono indispensabili, centrali, insostituibili, dei pusher di emozioni e attenzioni. Quando il partner sofferente e manipolato si mette in cammino verso sé stesso – spesso con l’aiuto di un clinico -, analizza i suoi bisogni e le sue paure, e decide di prenderne le distanze o di chiudere per salvarsi la vita, la separazione diventa una lacerazione.
Gli spasmi di tristezza e i brividi da luna park dell’eros possono lasciare il passo a un amore sano: luogo del benessere del cuore e del corpo.

Chi ha piacere di ricevere i miei scritti e video in e-mail, può iscriversi in maniera gratuita alla mia newsletter settimanale e al mio canale YouTube.
Chi ha una questione di cuore da raccontarmi e gradirebbe una risposta può scrivere qui.

Seguimi su Facebook (clicca qui) e su Instagram (clicca qui) e guarda le mie foto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

Consulenza online

Da oggi è possibile chiedere una consulenza online in tutta privacy e con la professionalità di sempre
Scopri di più
close-link
error: Il contenuto è protetto