La mia rubrica sull’amore su La Stampa compie due anni

Secondo compleanno della rubrica sull'amore su La Stampa

Ospite dell’autorevole ed elegante quotidiano La Stampa, la mia rubrica “Amore non è solo amare” compie due anni. È il suo secondo anno di vita e di scrittura, e il mio in sua compagnia.
Lei e io ci siamo occupate di tanti argomenti, abbiamo affrontato titoli impertinenti: alcuni affascinanti, altri tristemente in voga.
La rubrica nasce e cresce con un obiettivo arduo: mettere insieme amore e sessualità.

La sessualità, negli anni, è stata del tutto derubricata dall’affettività e dal suo significato profondo di scambio e incontro, la rubrica ha come fine quello di sanare questa scissione, di formare e informare. Parlare d’amore, oggi, sembra essere spregiudicato e trasgressivo, turba e disturba, talvolta più di qualunque deriva del corpo e del cuore.
La rubrica si è messa in testa, nonostante la sua giovane età, di parlare d’amore, nonostante tutto; di trattarlo con rispetto e cura, senza termini scientifici o complicati, senza sterili dati statistici scorporati dal vissuto di chi scrive e di chi legge, soprattutto.

Pandemia, rubrica e scrittura

È stato un anno difficile e doloroso, un anno che ha avuto un impatto nefasto sull’intimità e sulla sessualità; ma nonostante ciò lei e io non abbiamo smesso di scrivere e di sperare. Le mascherine, la solitudine dei single e di chi vive infelicemente in coppia, o la non sopportazione delle coppie costrette a vivere sin troppo vicine sono diventati oggetto e soggetto dei mesi di scrittura.

La pandemia e il Covid coniugati all’amore, alla deprivazione e agli amori e sesso online sono stati trattati da più punti di vita, anche in video, con la speranza di non doverne parlare più.
Sono trascorsi i mesi, tra le richieste dei lettori, le idee del Dr. Fulvio Cerutti, ideatore della rubrica, e la mia penna abbiamo attraversato i mesi, e come un calendario, pagina dopo pagina, ci siamo addentrati nelle pieghe di tanti argomenti.
Ignari di quello che sarebbe successo, abbiamo iniziato il 2020 con tanto ottimismo e con un argomento di buon auspicio: l’amore felice. L’antidoto al tradimento e alla sofferenza. Abbiamo cercato di evitare le trappole da solite lamentele sugli amori che naufragano, che si tradiscono, che si schiantano sul muro dell’indifferenza e della noia, e gennaio è stato il mese della coppia felice.

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Quale migliore proposito, dopo le lenticchie e le mutande rosse di capodanno, di parlare di amori felici?
I mesi si sono susseguiti nonostante la pandemia da Covid, tra un Dpcm e un congiunto, la rubrica si è barcamenata tra deprivazioni e limitazioni del cuore, ma non è mai andata in quarantena. Con caparbia intensità è stata online due volte al mese, talvolta tre, quando aveva tanto da dire.

Lei e io, pagina dopo pagina, siamo approdate al tema tanto abusato quanto tristemente vero dei nemici dell’intimità: la pornografia e la prostituzione, e di come la solitudine del piacere crei uno strato di pericolosa ruggine al piacere condiviso e di coppia. La pornografia e la prostituzione, gemelle diverse, rimangono i nemici dell’intimità, così ci siamo dilettati nel tentativo arduo di definire l’intimità, nel tentare di capire come proteggerla e come mantenerla in vita, nonostante tutto.
Abbiamo coniugato l’amore al matrimonio, quel si che fa tanta paura, e all’infedeltà; triste e frequente ospite di tante coppie e di tanti dolori del cuore.
Quando lei stava zitta parlavo io, quando ero oberata di cose da fare, lei mi richiamava a sé portandomi a riflettere sulle richieste dei lettori o su nuovi, possibili temi, da poter trattare. Alla fine, nessuna delle due stava mai zitta.

Nei mesi a seguire, abbiamo cercato di capire, coraggiosamente e in maniera trasgressiva, perché finisce un amore; se per caso esiste un antidoto e quale. E forse lo abbiamo trovato.
Mese dopo mese, dpcm dopo dpcm, in direzione primavera e speranza, abbiamo analizzato la differenza tra il sesso e l’amore, cercando di far fare loro pace e di farli abitare sotto il mantello della sinergia e dell’unione e, perché no, della stessa coppia.

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Il nostro calendario dell’amore gira pagina e affronta il tema dell’imprinting amoroso. Dimmi come sei stato amato e ti dirò come ami. Frase tanto acuta quanto vera, dipana il ruolo dell’amore genitoriale, sano o meno sano, e di come questo influenzi il modus operandi futuro di amare e di fare coppia.
Il controverso rapporto con l’ex ha abitato il mese di giugno, con le sue calde temperature. Ha scaldato gli animi dei lettori, traditi e traditori, e di coloro che vivono con lo spettro del fantasma dell’ex, che talvolta ritorna, disturba e inquina il presente amoroso.

In luglio c’era caldo, soprattutto in Sicilia, ma lei e io, in riva al mare, abbiamo continuato a guardarci negli occhi e nel cuore, e a scrivere.
La famosa o meglio famigerata friend-zone è stata la protagonista del torrido mese di luglio. La zona della paura e della non scelta amorosa, che regala sofferenza a chi, invece, spera di amare e di essere amato. Luglio è il mese degli amori estivi, dei dpcm più clementi e, purtroppo, di troppe mascherine abbassate.

Era settembre, il mondo si era nuovamente fermato, avevamo appena ricominciato a sognare e programmare, quando la seconda ondata di contagi si è abbattuta su di noi. Nonostante lo sconforto, lei e io abbiamo continuato a parlare d’amore, di intimità e di futuro, nel tentativo di regalare speranza e scaldare il cuore.
“Niente vaccino, niente sesso”, titolo tra il profetico e lo scherzoso, ha fatto sorridere e infuriare tanti lettori; soprattutto coloro che non credono nel vaccino e che pensano che ci sia una macchinazione suprema per sterminarci o controllarci tutti.
Il vaccino, in realtà, oltre ad arginare il contagio ci permetterà di riprendere da dove ci eravamo lasciati, reinserendo nella nostra vita baci, e la ormai dimenticata e maltrattata sessualità.

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Siamo giunti a Natale e abbiamo affrontato il controverso tema del regalo, ben diverso dal dono. Della cocente delusione quando il regalo non c’è, quando non incarna nessun desiderio del partner che lo riceve, di quelli riciclati o mai acquistati.

Gennaio del 2021 è iniziato con un tema scottante: le mamme che manipolano i figli, e subito dopo per par condicio, a gentile richiesta dei lettori, abbiamo trattato il tema dei padri che manipolano. I padri, non contenti, mi hanno accusato perché non ho attaccato le madri, e le madri hanno espresso il loro disappunto perché avrei dovuto parlare dei padri, ma qualcuno, per fortuna, è andato oltre il titolo e oltre l’articolo e ha letto e apprezzato tutto.

I mesi si succedono e la mia passione per la mia rubrica continua indefessa a farmi compagnia. Passione, dedizione e cura, elementi degli amori longevi: come quando si ama davvero.
Le crisi ci saranno, esattamente come per le coppie di lungo corso. Anche noi, ogni tanto, attraversiamo mareggiate e derive, ma poi, lei, i lettori e io ritroviamo la rotta in direzione: amore e scrittura.
La mia email: esperto@lastampa.it rimane sempre disponibile. Chi avesse voglia di trattare o di approfondire qualche argomento può scrivere e verrà esaudito, compatibilmente alla richiesta espressa. Rispondere e scrivere ancora e sempre mi rende felice.

La rubrica e io spegniamo la nostra seconda candelina e ci facciamo più grandi e più affascinanti. Noi ci vediamo al prossimo numero, quello di febbraio.
Mi scuso con qualche mese se per caso l’ho dimenticato, ma è stato un anno faticoso anche per me che ho cura di lei.
Non perdete il mese di febbraio, la rubrica ospiterà un tema davvero molto interessante e poi, subito dopo, il suo antidoto.
Con affetto.
La mia rubrica e io.

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