Oggi, in ambito sessuologico, vengono ancora adoperate parecchie terminologie invalidanti, soprattutto per chi le subisce, oltre che affatto veritiere sul piano scientifico.
Il termine frigidità deriva dal latino “frigiditas – frigidus”, che rimanda ad un concetto di “freddezza sessuale”; questa sgradevole etichetta diagnostica, dava la dimensione dell’assenza di calore della donna, sia dal punto di vista fisico, che psicologico e relazionale.
La “frigidità” e la “ninfomania”, continuano ad essere attribuite socialmente ad alcune donne con particolari caratteristiche psico/sessuali, ma in realtà sono categorie diagnostiche veramente dubbie e poco chiare.
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Baby squillo. Uno sguardo al desiderio maschile
Il mestiere più antico del mondo, non sembra risentire della crisi economica, anzi cambia habitus e si veste di minorenni e di guai.
“Ma la lista di personaggi noti sospettati”, scrive il Messaggero, è appena cominciata.
L’argomento “prostituzione minorile” evoca in noi clinici e genitori, pensieri sociali dal retrogusto amaro, ma vorrei comunque cercare di offrire una lettura che vada oltre il facile moralismo e la classica ricerca del colpevole, spesso correlata alla deriva sociale dei tempi di oggi.
Foto hot, ma solo per pochi minuti. Amore online e amore offline
Il novembre dell’anima, il dicembre del desiderio: la depressione
Pornografia e immaginario erotico, come internet ha stravolto le fantasie
Non molto tempo addietro, un possibile incontro amoroso\ sessuale, veniva anticipato, nutrito, arricchito, innaffiato, da desiderio del mondo dell’altro, dalla fantasia relativa ai particolari di quell’incontro, di quell’uomo, di quella donna….. oggi, tutto questo non avviene più e dalla fase del desiderio al passaggio all’atto della pulsione erotica, il passo è breve e la soddisfazione è immediata e genitalica, senza grande riverberi emozionali postumi.
Una ricerca confronta studenti italiani e svedesi per sondare l’immaginario erotico ai tempi di Internet .
Le preferenze delle due categorie sono contenute nella ricerca “Sessualità e Internet” condotta dalla Prof. Chiara Simonelli, psico-sessuologa dell’Università Sapienza di Roma, mia cara amica e docente e, Marta Giuliani, del dipartimento di psicologia dell’Istituto di Sessuologia clinica.
Figli, parto e calo del desiderio sessuale
Ricevo frequenti richieste di consulenze, relative il presunto calo del desiderio sessuale, che tende a mansifestarsi immediatamente dopo il parto.
Mamme spaventate, preoccupate, sconfortate, mi scrivono in preda al panico, per comprendere se il silenzio della loro sessualità è sano, normale, quanto durerà e soprattutto chiedono quando passerà.
Contestualizzare il momento storico in cui si manifesta il calo del desiderio sessuale, diventa il primo passo che noi clinici dovremmo fare per la disamina attenta della problematica.
Il dopo parto, che trattasi di venti giorni o di qualche mese, è un momento estremamente complesso, a causa delle nuove dinamiche che si vengono a creare in casa, per il difficile e complesso passaggio da due a tre, o da tre a quattro, per la fatica fisica e psichica dalla mamma in particolare e dei genitori in generale e per le caratteristiche ormonali e psichiche dell’allattamento.
Se vuoi vivere più a lungo è meglio evitare i litigi di coppia
La sessualità dei figli. È giusto cedere il lettone genitoriale?
Luce spenta o luce accesa sotto le lenzuola?
La vita sessuale, oggi, viene spesso disgiunta dalla sfera emozionale-affettiva. I più giovani, infatti, si rivolgono a noi clinici per chiedere consigli su come sedurre, amare, su come appagare la propria intimità. Chiedono bugiardini, manuali d’istruzione per tentare di lenire le proprie ansie e paure, seppur nella precaria, ma costante ricerca di una formula capace di trasmutare il desiderio in emozioni.
Dalla coppia di ieri a quella di oggi
Per poter comprendere al meglio le sofferenze e le angosce della coppia di oggi, sarebbe utile partire da lontano e confrontare le dinamiche odierne con quelle delle generazioni passate.
In passato i partners non potevano convivere prima del matrimonio, né potevano assaporare le vacanze o i weekend, dovevano attendere la dimensione matrimoniale e la fede al dito, al fine di legittimare l’intimità, sotto il proprio tetto.