Quando il narcisismo patologico è donna

Quando il narcisismo patologico è donna

Siamo abituati a immaginare coppie malsane formate da uomini narcisisti e donne preda. Uomini che manipolano e donne che si fanno manipolare. Uomini dominanti, o falsamente dominanti, e donne ammalate di dipendenza affettiva.
Insomma, un incastro perfetto: un partner narcisista e uno depresso. Si incontrano tra mille anime: si riconoscono, si scelgono. Il narcisista inizia ad accudire la sua preda con costanza e garbo, mentre tesse la sua pericolosissima ragnatela.
In cambio riceve un immediato ritorno in gratitudine e riconoscimento. Passano i mesi, spesso gli anni, e la relazione narcisistica diventa sempre più intensa e letale.
La donna-partner di un uomo narcisista diventa sempre più dipendente e fragile, e lui sempre più ingombrante e prepotente. Le acque diventano torbide, la dipendenza psicologica assoluta, la sessualità passionale, la confusione regna sovrana.
Il legame tossisco, come tutti i legami letali, assume un fascino indiscusso e la manipolazione viene confusa per amore, con il rischio di sopravvivere all’usura del tempo e del quotidiano, e di sfiorare il per sempre.
In barba agli stereotipi di genere e alle infinite sfaccettature delle sofferenze per amore, accade anche il contrario: l’incontro tra una donna narcisista e un partner depresso o insicuro.

I primi studi, decisamente pionieristici, sul narcisismo nacquero con la mente di Freud a lavoro. “Narciso, bello e acerbo, si specchia nell’acqua e si innamora della sua stessa immagine. Si struggerà per quell’amore e non rimarrà altro che un uomo annegato in uno specchio d’acqua”. Freud, in “Introduzione al narcisismo” riprende il mito di Narciso narrato da Ovidio e apre le danze ai suoi studi.
Sono passati gli anni, ma le relazioni tossiche non smettono di mietere vittime.

Come tu mi vuoi. Il gioco delle parti nel narcisismo patologico

Noi clinici siamo abituati a leggere email e racconti strazianti di donne abusate e maltrattare, in un secondo momento a riceverle in studio nel tentativo di salvarsi la vita perché ammaliate dai narcisisti e ammanettate al loro presunto amore.
Donne ammalate di dipendenza affettiva che per ricomporre i cocci della loro psiche in frantumi vengono in consultazione. C’è una notevole differenza di genere nel chiedere aiuto: le donne lo fanno con più facilità, gli uomini si vergognano.
La donna rimane il ministro degli esteri del rapporto di coppia; è colei che chiede aiuto, che va in consultazione e che quando sta male va in cura. Gli uomini, solitamente, quando sono sofferenti tendono a procrastinare e a non chiedere aiuto, con la segreta e omertosa speranza di farcela da soli.

Un uomo vittima di una donna narcisista brancola bel buio, non comprende cosa gli stia accadendo, nonostante stia molto male.
Nelle relazioni narcisistiche l’ambivalenza governa la coppia. Così, da un lato si sente lusingato per essere stato scelto e dall’altro sente forte l’attrazione mentale e fisica che gli impedisce di prendere le distanze dal partner tossico.
In realtà, il narcisismo patologico non conosce differenziazione di genere, si coniuga anche al femminile ma è difficilmente riconoscibile, soprattutto a occhio nudo.
Il modus operandi con cui si manifesta è diverso da quello maschile, per questo motivo tende a non essere sovrapponibile e a trarre in inganno i non clinici.
La donna narcisista sembra essere una compagna perfetta.
Dolce, falsamente arrendevole, mite e incline alla sottomissione. Gentile e attenta a ogni bisogno del suo compagno di vita. La donna che tutti vorrebbero incontrare almeno una volta nella vita. Millanta integrità sessuale e morale, ma nel suo raccontarsi con dovizia di particolari e benevolenza, brilla e manipola l’interlocutore.
Le donne narcisiste, inoltre, sono donne estroverse e brillanti, interessanti e colte, molto centrate su loro stesse e sul loro aspetto fisico, amano apparire con abiti ricercati e mai banali.
Sono donne molto centrate sulla loro realizzazione e sui loro obiettivi, così, spesso, i partner diventano il mezzo per arrivare a un fine. Da un primo sguardo non sembrano donne algide o distanti, fredde e calcolatrici, ma amabili e presenti. Sono donne perfezioniste, che non lasciano nulla al caso, che si dedicano alla coppia e alla famiglia in maniera maniacale e ossessiva, dimostrando al mondo il loro amore.

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Nonostante le diversità apparenti di comportamento tra i generi, i tratti distintivi rimangono sempre gli stessi del narcisismo maschile: supponenza e arroganza, capacità distruttiva e manipolazione.
La donna narcisistica tende a reiterati tradimenti per nutrire la sua autostima, ha grandi capacità seduttive amabilmente ricercate e affinate negli anni, mai lasciate al caso.
Segue la propensione al comando: della relazione e del partner.
In una prima fase la narcisista patologica tende a indossare i panni di una compagna affabile e amabile, diventa insostituibile nel suo essere camaleontica, intrigante e necessaria, fragile e bisognosa per lusingare il suo uomo-vittima-preda.
Le donne narcisiste attirano uomini simili a loro: narcisisti e insicuri che hanno bisogno di splendere e di specchiarsi uno sguardo adorante.
Così può capitare che abbiamo una coppia formata da un narcisista overt e da uno covert.
Il narcisismo overt sprizza autostima da tutti i pori, unitamente a una bassa tolleranza alle critiche. Il narcisismo covert, invece, è iper sensibile alle critiche, rumina costantemente pensieri ed emozioni, e mostra una chiara scarsa autostima.
L’obiettivo finale della donna narcisista è sempre quello di catturare il suo partner e di renderlo dipendente da lei, passando dalla lusinga, facendolo sentire speciale e unico.
Con l’andare aventi del tempo, quando la relazione diventa stabile o la donna ha già la fede al dito o un figlio in grembo, emergono i lati peggiori di cui questa struttura di personalità è portatrice.
La narcisista patologica si trasforma in una mantide religiosa, una vera e propria vampira di energie psichiche. Si trasforma in una compagna che si arrabbia facilmente, che accusa sempre l’altro di ciò che non va, che lo punisce e lo ricatta. Lo accusa di continuo ma al tempo stesso recrimina il suo affetto e le sue attenzioni, destabilizzandolo.
Lo fa sentire costantemente in colpa per le sue presunte mancanze e gli attribuisce tutte le colpe del suo malessere.

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Spezzone di una consulenza: la storia di Arturo, dal baratro alla rinascita

Buonasera dottoressa Randone,
vorrei raccontare la mia storia e vorrei che le pubblicasse perché mi sembra giusto mettere in guardia molti uomini.
Esiste un rischio enorme nel quale si può incorrere quando si è profondamente innamorati e ingenui, e quando si trova la donna sbagliata. Io non credo di essere uno stupido, sono un professionista affermato e molto apprezzato in azienda. Ho avuto un’infanzia molto complicata, caratterizzata da una madre particolarmente dominante e manipolativa che ha abbandonato mio padre e me quandoIo avevo appena 14 anni per andare a vivere con il suo amante di sempre. (Adesso capisco che mia madre soffoca di narcisismo patologico e io ho cercato una donna esattamente come lei). Sono cresciuto con grande rigore sotto le ali austere della protezione paterna, sono sempre stato terrorizzato dall’idea di amare e di essere poi abbandonato. Per scelta non sono diventato padre. Conscio delle mie criticità psicologica sono passato da una donna all’altra senza sperare di trovare la donna della vita.
Poi arriva lei, bellissima, apparentemente dolcissima e premurosa, intelligente e lungimirante. Parla il mio linguaggio, sembra arrivare dritta al cuore. Mi osserva, mi scruta, mi punta come se fossi una preda e lei un cane da caccia. Mi fa innamorare perdutamente di lei mostrandosi dolce e al tempo stesso con le idee chiare, bisognosa di sostegno psicologico affinché io potessi sentirmi un uomo potente e indispensabile. Dal passato casto, così dice, mi fa credere di concedersi solo a me e di amare solo me. E io le credo. Aveva frequenti sbalzi d’umore, e quando stava male le colpe del mondo erano mie. Io che non l’ho sposata, io che non la sceglievo in maniera definitiva, io che non la rendevo madre mentre gli anni passavano inesorabilmente.
La nostra relazione è durata cinque anni. Oggi posso dire cinque anni d’inferno. Soltanto al pensiero dei momenti peggiori riesco a sentire ancora il dolore atroce della confusione esistenziale. Per lei: ho lasciato il lavoro per ricominciare in un’altra città, cercando di starle sempre più vicino. Mi sono sobbarcato di mutui e di debiti nel tentativo di renderla felice di regalarle una casa bella nella quale poter abitare. Ci siamo lasciati, ripresi, abbandonati. Lei mi ha tradito più volte, ma io l’ho scoperto soltanto in seguito. Adesso ho scoperto che è una narcisista. Una donna che ha utilizzato il suo disturbo psichico come un’arma per manipolarmi, estorcermi dei favori e del denaro, e abbandonarmi quando non avevo più energie e soldi per poterla soddisfare.
Quando durante una delle nostre crisi, le suggerì di andare in terapia per salvarsi e per salvare il nostro rapporto, lei, con fare sprezzante, rifiutò.
Mi disse che avrebbe potuto fare la terapeuta della terapeuta. Che non aveva bisogno di niente di nessuno. Che la colpa del suo malessere ero io. E con fare istrionico, manipolativo e seduttivo, glissò il mio suggerimento.
Da qualche mese sono in terapia, e spero di riprendere in mano la mia vita. In un modo nell’altro. Mi auguro di poter dimenticare questo bruttissimo capitolo della mia vita e di poter amare ancora. La ringrazio dottoressa per l’ascolto, per i video, e per le infinite letture che lei mette a disposizione quotidianamente.
Con stima.
Un suo affezionato lettore

Arturo.

L’uomo immobile tra silenzio e tormento

Gli uomini-preda di relazioni invischianti e svalutanti non chiedono aiuto ai clinici sperando di farcela da soli.
Soffrono in silenzio, non comprendono, annaspano tra la dipendenza affettiva e la fame d’amore atavica che questo rapporto malsano ha slatentizzato, e rimangono paralizzati dall’ansia e dalla paura di perdere l’oggetto del desiderio.
Appaiono i primi sintomi, esattamente come accade a parti invertite: ansia, insonnia, deflessione del tono dell’umore, frane esistenziali e lavorative, isolamento e scollamento dalla realtà circostante.
Una narcisista è letale tanto quanto un uomo con lo stesso disturbo psichico.
Si insinua sotto pelle, accede ai nuclei più profondi della psiche del suo partner, gli prosciuga l’anima sino a neutralizzarlo del tutto. Queste donne si appoggiano al partner, si presentano per quello che non sono, recitano a copione scene madri manipolando e supplicando attenzione e cura, e si aggrappano alla relazione di coppia prosciugandola di ogni energia residua.

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Infanzia e voragini affettive

Un uomo o una donna narcisista non lo sono per caso e nemmeno per loro volontà. Sono, a loro volta, delle vittime. Vittime del loro stesso passato dolente e irrisolto.
Le cause, come sempre, sono da rintracciare nelle terre dell’infanzia di questi pazienti. In nuclei familiari disfunzionali e inadeguati.
La loro infanzia è stata caratterizzata da un genitore o una figura vicariante con atteggianti dittatoriali e tiranneggianti, che li hanno fatti sentire costantemente inadeguati o inquisiti.
Quando ci troviamo a lavorare con un paziente narcisista dobbiamo comprendere se si tratta di un narcisismo primario o secondario. Possiamo trovare, infatti, un narcisismo infantile, primario, che di manifesta sin da subito, e uno secondario che appare a seguito di un trauma.

Amare male nuoce gravemente alla salute

Non esistono lezioni sugli amori sani, e nessuno è in grado di comprendere quando un amore contiene in sé elementi patogeni.
Quando un amore fa stare male, che trattasi di un uomo o di una donna, bisognerebbe avere la lucidità di fermarsi un attimo a riflettere. Far prevalere la ragione e l’istinto di sopravvivenza e chiedere una consulenza nel più breve tempo possibile, per evitare di farsi troppo male dopo.

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39 Commenti. Nuovo commento

  • Ho letto questa pagina e mi sento quasi sollevato. leggendo la storia di Arturo mi è sembrato di rivivere la mia.
    Mi ha accusato di essere un narcisista,immaturo, infantile, e massacrato dai sensi di colpa per non essere come lei vorrebbe, ho anche creduto fossi davvero io la parte sbagliata, quando in realtà credo adesso sia lei la vera narcisista. (Ma lo stereotipo del maschio narcisista aveva condizionato anche me, ma non mi ci sono mai rivisto, anche se potrei avere dei tratti narcisisti covert )
    E comunque è stata bravissima nel massacrarmi logorarmi nel tempo coi sensi di colpa ed isolato dagli amici, colleghi e dicendo adesso che le ho rovinato la vita. Ma mi ha cercato lei all’inizio della storia, ho resistito per vari mesi, poi ho ceduto..
    Ultimamente coi suoi continui attacchi di rabbia isterica violenta e di gelosia ossessiva senza un vero motivo reale, mi ha destabilizzato completamente. Sto pensando tra l’altro che questa sua gelosia ossessiva inventata, sia in realtà frutto di un suo senso di colpa per avermi lei tradito magari come vendetta per un mio presunto tradimento che lei immagina essere assolutamente reale.
    Non so come comportarmi.

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    • Valeria Randone
      15 Marzo 2020 08:00

      Buongiorno,
      lieta di averla rassicurata. I legami tossici, purtroppo, non finiscono da soli.
      Hanno bisogno di aiuti mirati e specialistici, per far luce dentro le ombre nelle quali è precipitato.

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    • Sto vivendo anch’io penso una storia simile. Dopo un bel periodo ne arriva uno dove la sua gelosia (premetto che non esco mai) mi uccide. La amo e non riesco e non voglio staccarmene, Mentre scrivo, l’ultimo episodio è stato che siccome lei va via 3 mesi io nella sua testa sono un puttaniere (cosa non vera), la tradirò sicuramente, seguono pugno sulle parti intime e schiaffo e fuga da casa. da mercoledì più vista ne sentita.
      E non so che fare, la chiamo io? Dovrebbe scusarsi lei? mi aveva già mollato un anno fa poi mi ha ripreso ma non si fida e non ha stima di me. Perchè sta con me allora. Quello che fa male è la sospensione, dicesse addio forse sarebbe meglio.
      Probabilmente voleva litigare a tutti i costi perchè la sua mancanza di fiducia non le consente di vivere serenamente. E la fa pagare a me.

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    • Purtroppo mi ritrovo anche io in questa situazione.
      Dieci anni di rapporto con una donna che non ha fatto altro che farmi sentire sbagliato. Qualsiasi luogo o persona frequentassi al di fuori di lei, ne faceva una tragedia. In dieci anni mi ha lasciato e ripreso non si sa quante volte, solo perchè avevo l’abitudine di vivere la vita con un po’ di leggerezza (serate con gli amici al bar sotto casa, niente di così scandaloso soprattutto per un ragazzo che all epoca aveva 26/27 anni. Ma io sono anche un po così, un bilancia, mi piace la leggerezza ma al tempo stesso ho sempre avuto rispetto per lei e per il nostro rapporto. Mai tradita.
      Dieci anni in cui nn ha fatto altro che attrubuire le colpe di come andava il nostro rapporto esclusivamente a me. In dieci anni non l’ho mai sentita chiedermi scusa una volta, mai responsabile di qualcosa. Quello sbagliato ero sempre io. Per ogni volta che mi lasciava (ad es perché a natale in famiglia volevo bere un bicchiere di vino in piu assieme a tutti gli altri) stava mesi senza scrivermi, ero sempre io che la cercavo. Siamo andati a convivere e mi ha fatto pesare il fatto che in quel momento non lavoravo ma erano i miei genitori a darmi una mano economicamente (non lavoravo perchè a causa di un incidente sono stato quasi un anno senza camminare, e anche per via del covid). Mi sono annullato per lei, mi ha distrutto moralmente. Spesso mi rifiutava anche sessualmente, ma lei è una di quelle che millanta integrita morale e sessuale (non so piu se credere nemmeno a questo). Se gli faccio leggere gli articoli sul narcisismo femminile dice che lei non è così, che io vedo la realtà distorta. Qualsiasi cosa gli fai notare la nega, non sa fare autocritica.
      I primi anni mi accudiva nelle mie difficoltà (avevo perso il lavoro e iniziato un faticoso percorso universitario che, anche se concluso alla grande, mi ha causato molto stress ed esaurimento). Poi ha smesso di fare la crocerossina e ha cominciato a pretendere da me sempre di più, lamentandosi che non ero mai abbastanza. Ma io ero innamorato e, lo ammetto, anche un po’ dipendente da lei, e cosi sono rimasto intrappolato per anni nella sua ragnatela. Mi ha distrutto. Ho perso amici, ho perso 10 anni di sorrisi e felicità, mi sono annullato per lei e ho pensato di farla finita più di una volta. Lei ha una freddezza nei miei confronti allucinante. Quando litigavamo era in grado di non scrivermi più per sempre. Ero sempre io che la cercavo. Mi diceva che dovevo andarmene da casa dei miei genitori, come aveva fatto lei. Però ometteva sempre che a lei i genitori gli hanno regalato una casa di proprietà, io solo adesso da qualche mese (e dopo la convivenze con lei) sono riuscito ad andarmene, ma solo perchè adesso è arrivata un po’ di stabilità lavorativa, e non certo perchè sono un mammone.
      Insomma le cose da dire sarebbero infinite..non basterebbero venti pagine di internet. Stavolta però sento ghe dentro di me qualcoaa e davvero cambjato. Sento che sto distaccandomi da lei per la prima volta in dieci anni. Non la amo più, e la guardo con maggiore distacco. Dall’esterno per intenderci è una sensazione nuova che mi sta aprendo un mondo, anche se il dispiacere c’è ancora; spero e credo stavolta di aver trovato la luce dopo dieci anni di depressione.

      Rispondi
  • Buon pomeriggio e, ho letto con attenzione sia le testimonianze che l’articolo…
    Credo di essere stato compagno di una donna narcisista… In breve, quasi quattordici anni di relazione dove venivo osannato in ogni occasione, paragonato al padre, che lei amava tantissimo, un uomo che più volte ha tentato il suicidio e, vittima di una mamma che ha comunque amato, della quale lamentava la tirannia pretenziosa nel farle eseguire lavori, legati all’attività della madre stessa…
    Brillante, intelligente, amorevole, presente ecc… Però ero poco convinto, col tempo di questo modus operandi, talvolta mi dicevo che volevo altro e, non riuscivo a staccarmi da lei, volevo salvarmi e non riuscivo a lasciarla, fino a che ho fatto io qualcosa che ci potesse portare alla rottura…
    Il guaio è che ne sono ancora innamorato, poi rivedendo un po’ di vissuto, col senno di poi, ho visto tante bugie, anche di una certa intensità, masse tumorali riassorbito nel giro di pochi giorni, infanzia passata lontano dalla famiglia per l’arrivo di un fratellino, cosa anche questa non vera, scoperta… E tanto altro… E la sua continua necessità di stare al centro dell’attenzione, con modi e movenze particolari, con descrizioni di sua alcune parti anatomiche che creavano attenzione da parte degli uomini, ecc…
    Ho un grande punto interrogativo su chi era veramente e, sto riuscendo ora, ad accettare il fatto che possa essere una narcisista e, credo che lo sia…
    Come valuta ciò che le ho detto!?
    Può anche pubblicare quanto le ho scritto qual’ora ritenga che possa essere d’aiuto!
    Grazie per la pazienza e la cortesia!
    Totti

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    • Valeria Randone
      1 Luglio 2020 07:09

      Buongiorno,
      pubblico con piacere la sua testimonianza.
      Non so dirle se si tratta di un caso di narcisismo, avrei bisogno di avere la paziente in studio per poter fare diagnosi.
      In ogni caso, se lei stava male dentro il legame, si tratta di un amore malsano.
      Un caro saluto

      Rispondi
  • buonasera, io ho frequentato 2 anni una donna bsx che successivamente ho scoperto essere narcisista. io sono lsb e solo inizialmente c’è stato sesso poi lei ha detto che si sarebbe messa con un uomo. però in questi anni ci siamo frequentate molto, quasi come un rapporto di coppia. l’anno scorso lei ha iniziato a frequentare uno separato del suo palazzo che conosceva da anni e ci si è messa insieme. piano piano ha iniziato a distaccarsi da me, mentre prima le facevo molti favori ora stava subentrando lui. ad agosto ho fatto una vacanza di una settimana che era già stata prenotata prima che iniziasse a frequentare quello e in pratica me l’ha rovinata perchè chattava continuamente con lui per condividere tutto. durante le chiusure per il covid ha rafforzato il legame con quello e ha continuato ad usare il timore dei contagi per non vedersi. prima ci sentivamo tutti i giorni e ora ha eliminato le telefonate.ora siamo al punto che lei vorrebbe un’amicizia solo scrivendo su w.app. e ovviamente a me non va. quindi ho potuto verificare che crea il legame con una persona e poi se conosce altri elimina la persona precedente senza alcun problema

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  • Buonasera Gentile Dottoressa, se si vive in una famiglia dove regna, litigio, rigore, tormento, disparità di trattamento, assenza (no carenza) di baci e abbracci, e, soprattutto grida e sputi interminabili e cronici negli anni, trovare una donna narcisistica sembra una salvezza. Non riesco ancora a crederci, era bellissimo avere una donna che si prendeva cura di me, sempre baci e passeggiate mano nella mano, mi accompagnava a pescare subacquea alle 5 di mattina e mi veniva a prendere e a donarmi un bacio e un abbraccio all’uscita dall’acqua con la figlia, mi guardavano tutti e mi sentivo il più fortunato del mondo….raccomandato da Dio; al ristorante vi era l’usanza di mangiare il dolce con lei seduta sulle mie ginocchia e non mi diceva niente per gli allenamenti.
    Quando si vive una infanzia tormentata, basta un petalo di rosa per essere felici.
    Non riesco ancora a capacitarmi….non valere niente!!!
    Sono pure distrutto da un matrimonio poco consumato, per niente, la mia ex moglie, per quanto la potessi amare, non mi si concedeva, non si parlava, non si usciva…io non tardivo,….nel momento in cui lho fatto, ho lasciato, dopo un po’ tutte e due.
    IO ho avuto tutto dalla Vita, anche se mi reputo bruttissimo, e non riesco a guardarmi il viso allo specchio,…se guardo il mio viso vedo sputi, grida, le donne che non mi sopportavano, mia madre che a 10 o 8 anni e per tutta la vita mi ha sempre detto rozzo e SCHIFOSO, non intellettuale, e che mi ha sputato due volte a 10 e 14 anni, il matrimonio fallito di mia moglie, tutte le donne che mi hanno lasciato e quelle che ho fatto soffrire… Ma che ci creda o no, a me non interessa un fico secco del mio viso, perché, credo, sia poco importante. Voglio essere dolo apprezzato e amato,…non credo che il viso possa influire sul rapporto. Mi piace il sesso, si, e mi piace pure la trasgressione, ma il sesso può evolvere pure con le condivisioni e il sorriso nello stare insieme.
    QUINDI, nel momento in cui arriva la donna perfetta, come si fa a non cadere nelle sue grinfie.
    In questo momento credo di aver maturato la consapevolezza, ma domani farò ridere i polli.
    Vi dirò la verità, era un sogno essere trattati così, anche consapevole dei tradimenti subiti.
    Lo so, è umiliante essere deboli.
    Paradossalmente, quando la narcisista ti tratta male ti sembra pure giusto che lei lo faccia, perché tanto, sei vissuto in una famiglia in cui erano quotidianamente presenti le torture emotive….come se una madre mette per strada la figlia a prostituirsi,…la figlia non vedrà l’errore, perché è la madre che le ha insegnato e insignito questo.
    Ho bisogno di molto aiuto e voglio riinnamorarmi nuovamente, perché svolgo un lavoro dove vivo la morte tutti i giorni, sento l’odore del sangue tutti i giorni, intervengo negli incidenti stradali e nelle morti mutilati dei film horror, e ascolto le parole dei morituri, grandi e piccoli, gli ultimi secondi prima di morire.
    Voglio trovare una Donna anch’io, me lo merito. E credetemi, anche la Donna si merita uno come me.

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  • Giovanni Bottino
    15 Agosto 2020 18:45

    …ho vissuto 21 anni con mia moglie. Due figli. Era molto bella. Una Donna creativa. Ci siamo Amati.
    È mancata da sei anni e mezzo, circa.
    Non ho mai portato una donna in casa, per rispetto dei nostri ragazzi. Ora 21e 19enne.
    Dieci mesi fa conobbi una donna. O meglio, sebbene l’avessi già vista prima, .mi ci innamorai immediatamente. Questa era la prima volta che tornai a viver l’amore…
    Mi sentivo ” denudato completamente”.
    Una relazione particolare, dove mi son trovato a dover rincorrere…come dire…pretese, capricci, illusioni. Ma non capivo.
    A peggiorare la situazione fu quando…le chiesi se voleva Sposarmi.
    Disse di sì…
    Da due settimane circa mi ha lasciato. Mi son ritrovato a raccogliere pezzettini di me stesso. Piangere, paura, difficoltà a dormire (mai avuta),. In alcuni momenti ho cambiato il mio modo di respirare.
    Insomma….faccio molta, molta fatica a ritrovarmi.
    Preciso che non sono mai stato un deboluccio di carattere. Ma,questa vicenda, oltre a farmi aver avuto ” cattivi pensieri”, rappresenta un serio problema. Per me.
    Leggere il suo articolo, credo sia un buon esempio di consapevolezza. Su cui avevo stupidamente affidato me stesso.
    Ho pensato fosse amore 8l suo. Ma non comprendevo i meccanismi. Mi sentivo un Uomo fortunato. Ma santo cielo…sempre in colpa.
    Non sono pentito. Certo. Ma spero vivamente di poter tornare ad Amare serenamente.
    Ora proprio no….

    Grazie del suo articolo.

    Giovanni, da Genova

    Rispondi
    • Valeria Randone
      15 Agosto 2020 19:00

      Buonasera Guovanni,
      grazie per il Suo racconto.
      Se le fa piacere potrebbe leggere il mio ultimo libro, parla proprio di questo.
      Un caro saluto

      Rispondi
  • Buonasera.
    Ho amato (e magari amo ancora) profondamente una donna bellissima, colta, intelligente, spiritosa, dalla volontà indomabile e un passato difficile. Siamo stati insieme 7 anni. Lei mi ha asciato tre volte, tornando dopo qualche mese, apparentemente più innamorata che mai. Un mese fa, l’ennesima rottura, a seguito di un diverbio, dopo una giornata perfetta (il giorno precedente) in cui ci eravamo dichiarati, una volta ancora, amore reciproco. Non nutro dubbi sul suo amore, non riesco tuttavia a conciliarlo con l’assoluta mancanza di empatia dimostrata nel porre fine alla relazione, all’assenza di scrupoli propria delle modalità adottate (le stesse delle volte precedenti). La mia domanda è: l’amore di un narcisista può onestamente dirsi tale, quale che sia il motore cui trae origine, o il sentimento da me percepito è frutto di illusione, una mera proiezione del mio (ammesso che anch’io non sia un narcisista). La ringrazio per qualsiasi attenzione vorrà gentilmente dedicarmi.

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    • Valeria Randone
      19 Agosto 2020 07:09

      Buongiorno e grazie per il suo racconto.
      Per prima cosa bisogna essere certi che si tratti di narcisismo. Le diagnosi devono erogarle ì clinici con il paziente in studio, non si può fare altrimenti.
      Il presunto amore del narcisista è un amore ammalato che poi fa ammalare.
      Dovrebbe svolgere lo sguardo su sé stesso, anche con l’aiuto di un professionista, e comprendere se lei per caso soffre di dipendenza affettiva.
      Un cordiale saluto e auguri per tutto.

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  • È difficile parlare di Amore a prima vista forse anche immaturo Ma è proprio quello che mi è accaduto; sul web conosco una donna ,non direttamente, facciamo parte dello stesso gruppo social ma abbiamo un’amicizia in comune; questa amica va in vacanza dalle parti in cui ho la casa al mare e la raggiungo per conoscere lei che è una donna che mi ha attratto fisicamente dal primo momento che l’ho vista; poi l’ho conosciuta e l’interesse è diventato anche di natura morale mentale un interesse corrisposto Lei mi chiedeva di accettare il suo unico modo di vivere l’amore corteggiarla e farlo seriamente Io ci sono stato perché lei era il mio sogno che si realizzava 8 anni dopo la mia separazione vissuto tra storie senza capo né coda con donne solo di passaggio nella mia vita crescendo ,Quasi come farebbe una madre, la mia unica figlia. Parto per trascorrere una settimana da lei visto che la figlia è in vacanza con il padre (anche lei è separata )dopo la prima nostra prima notte le cose cambiano mi dice che le è piaciuto fisicamente ma non è scattata quella molla non c’è stato verso di farle cambiare opinione il giorno dopo mi ha chiesto cortesemente di andar via. Il mio terapeuta perché sono in terapia da oltre 2 anni mi ha detto che quello di lei è il classico atteggiamento di una donna narcisista che segue l’atteggiamento della mia ex moglie anch’ ella narcisista perché ho avuto una mamma narcisista. Nonostante io sia un uomo di carattere un uomo anche autoritario devo riconoscere che questo livello di amore al quale mi aveva portato questa donna un amore quasi platonico e non materiale mi ha fatto stare bene e mi manca da morire benché sia durato solo una ventina di giorni è stato un vero e proprio sogno forse anche una illusione.

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  • Sono un papà e, ormai, un ex marito. Ho cercato a lungo, leggendo ed andando in terapia, risposte sul perché il mio matrimonio fosse terminato. Oggi sono certo di aver trovato la risposta.
    Ho letto più articoli sul narcisismo patologico ed avevo il sospetto di essere stato invischiato in una relazione del genere, ma mai avevo letto qualcosa a proposito della donna narcisista. Purtroppo ho avuto la triste conferma che ho certamente vissuto una relazione del genere. Dodici anni di devozione assoluta ripagati da almeno 9/10 anni di continue svalutazioni e recriminazioni. Su tutto. Famiglia, lavoro, amici…non c’era un solo aspetto della mia vita che non fosse soggetto a revisione, a critiche a richieste di adeguamento al suo punto di vista. Convinto che assecondandola avrei mantenuto un equilibrio nel rapporto sono andato avanti per anni a fare continui passi indietro rispetto al mio modo di essere. Ma, ovviamente, ciò non è servito a nulla se non a lanciarle il segnale che lei avrebbe potuto dire e fare ciò che voleva tanto io sarei stato sempre lì.
    L’epilogo si è avuto nel momento in cui meno me lo sarei aspettato. Dopo un anno e mezzo dalla nascita della nostra seconda figlia (anno e mezzo caratterizzato da attacchi ancora più pesanti nei miei confronti e da un’astinenza sessuale che, oggi, definisco punitiva) scopro che lei ha una relazione con un collega di lavoro (mio e suo visto che lavoriamo insieme). Relazione che rende pubblica in ufficio a seguito della mia scoperta come se fosse quasi un’azione da encomiare. Il nostro matrimonio viene troncato con una semplice comunicazione: non ti amo più. Senza appello, senza alcuna possibilità di recuperare, senza rimorsi. Come se io fossi colpevole di averne cagionato la fine.
    La relazione che la mia ex moglie aveva intrapreso con il collega è poi stata troncata di netto con modalità simili a quelle utilizzate per porre fine al matrimonio. Dopo circa un anno allo sciagurato di turno gli viene comunicato che nei suoi confronti non ci sono sentimenti. Dall’oggi al domani. Aveva anch’egli esaurito la sua “funzione” quella di farla uscire dal matrimonio.
    Subito dopo (o forse in contemporanea considerati i tempi) la signora allaccia una nuova relazione amorosa ripescando un “amico” del passato. Questa volta, però, va oltre portando il prescelto, in pieno lockdown, a casa delle mie figlie ed imponendo la sua presenza.
    Mi chiedo quale siano i pericoli che corrono le mie figlie a vivere con una donna del genere, oltre all’avere la principale figura di riferimento che assume comportamenti disinvolti con modi e tempi incompatibili con il loro benessere mentale.
    In sede di giudiziale ho chiesto ed ottenuto una ctu, ma già so che per l’aria che tira in Italia sull’argomento difficilmente otterrò quello che ritengo sia la cosa migliore per le bambine ossia l’affido prevalente delle stesse.
    Se vorrà darmene le sue indicazioni saranno per me sicuramente preziose.

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    • Valeria Randone
      6 Ottobre 2020 14:45

      Buongiorno Adriano,
      analizzare la complessità emotiva della Sua richiesta via email è altamente riduttivo, se non vano, toglierebbe valore al Suo sentite.
      Tra L’altro non si può fare diagnosi senza la paziente – la sua ex – in studio.
      Se ha necessità di effettuare una consulenza con me può farla online – via Skype o video chiamata di whatsapp -, sto aderendo alla campagna dell’ordine degli Psicologi, soprattutto per i pazienti fuori sede, finché non termina l’emergenza coronavirus, oppure prenotare presso lo studio di Catania o di Milano.
      Un caro saluto

      Rispondi
  • La storia è finita 10 anni fa. Non ne sono ancora completamente fuori. Ancora oggi mi scopro a leggere articoli sul tema. Da quattro anni sono in terapia e le cose vanno meglio, ma lei resta una specie di totem, nonostante anni di no contact e scoperte di plurimi tradimenti. Lei si è rifatta una vita, apparentemente felice, io pure, ma ancora oggi ho momenti in cui rivivo ossessivamente la rottura, chiedendomi il perché di tanta sofferenza. Tutto questo proietta ombre sulla mia storia attuale (ho trovato una donna meravigliosa, buona e con un animo puro, a volte credo di non meritarla visto che penso ancora a quel mostro). Spero di essere vicino a un totale recupero. La rabbia che ho dentro però è ancora devastante. Ci sto lavorando. È dura.

    Rispondi
    • Valeria Randone
      29 Maggio 2021 06:33

      Buongiorno Tommaso,
      e grazie per il suo dolore e racconto.
      Dieci anni sono tanti, ma è assolutamente normale stare così come sta lei.
      Lègga, se le fa piacere, il mio penultimo libro:Ex/forse ex. Gli amori affamati” parla proprio di questo: dal prima al (meraviglioso e sano) dopo.

      Un caro saluto

      Rispondi
  • Ho bisogno di essere aiutato perche’ sono caduto nel buio di quel precipizio e mi accorgo di non riuscire a venirne fuori. Sono un uomo do 64 anni con quattro figli piccoli e due grandi del mio primo matrimonio. Ho bisogno di riuscire a farlo perche’ ho troppe responsabilità da onorare incluso il mio diritto a riavere la mia felicità deturpata e prosciugata dal rapporto tossico con la mia compagna narcisista over.

    Rispondi
  • Cosa dire tutte traditrici seriali prive di scrupoli e responsabilità cattive,manipolative,senza animo, nostri al servizio del male.
    Ventun anni di inferno c’è da uscire pazzi non sono esseri umani.

    Rispondi
  • Buonasera Dottoressa,
    leggendo ho scoperto o meglio ho avuto la conferma che sono coinvolto in una relazione con una donna narcisista e non non da poco. Sono già passati quindici anni in quali abbiamo fatto anche due figli e più o meno abbiamo realizzato tutti i bisogni di una vera e propria famiglia che ha tutto ciò che serve.
    A quale non manca niente apparte l’amore vero e sincero. Non so come spiegare per essere capito ma anche se so che sono stato manipolato e tradito, cosa che fa un male indescrivibile non sono in grado di uscire fuori aggrappandomi sempre alla sofferenza dei figli che provocherebbe il separamento e al fatto che io ho perso e sofferto tutti questi anni.
    Mi piacerebbe trovare una soluzione a questa situazione è continuare a essere una famiglia anche perché la amo ma nello stesso tempo mi ammazza anche il pensiero che mi ha tradito e che non ammette il suo gesto e che non sembra avere nessun rimorso buttando tutto su di me.

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  • Buonasera Dott.ssa Randone,
    ho letto la sua pagina su internet relativa al tradimento di un narcisista.
    La mia ex compagna ne è affetta, ne sono consapevole ormai l’ho anche cancellata dalle mie amicizie fb perche faceva orbiting sulle mie storie e giusto la settimana fa mi ha chiamato di sabato sera per chiedermi se aveva dimenticato le sue scarpe col tacco dentro la mia macchina.
    Ho gia iniziato il difficile percorso di recupero anche se mi ha fatto parecchia terra bruciata attorno. Oggi le ho detto comunicato che secondo me ne è affetta e che sarebbe buono per lei rivedersi questa cosa e magari farsi curare.
    Abbiamo un figlio di 1 anno e 4 mesi e devo provarle tutte per trovare la via d’uscita più giusta e visto che è un infermiera in un reparto psichiattico e in passato è anche andata di sua iniziativa da uno psicologo, visto che ogni tanto percepisce che ha delle grosse disfunzionalità; mi stavo chiedendo se c’è la possibilità che riesca a rivedersi in quanto, visto che il suo trauma antico è stato quello che ha vissuto quando i suoi genitori si erano separati per poi tornare insieme, se si può rendere conto che sta facendo la stessa cosa con nostro figlio piccolo.
    Il suo nuovo compagno viene già a casa sua(ci siamo lasciati 2 mesi e mezzo fa) e quindi ha già a che fare con mio figlio; stasera ho fatto un improvvisata e mi sono presentato a lui con modo molto educato.
    Non sò cosa fare, vorrei esplodere, mi ha prosciugato tradendomi per dei mesi e senza mai sentirsi in colpa. ogni tanto adesso che sono passati 2 mesi percepisco delle forze nuove in me e cerco sempre di assecondarle come riprendere la palestra e le mie passioni come la musica.
    Credo di essere certo arrivati a questo punto che fra noi non ci possa più essere più un futuro di coppia però il mio stupido cuore ancora non se ne capacita. Quindi se puoi gentilmente rispondermi ad una domanda gliene sarei grato.
    Statisticamente quante probabilità ci sono che una narcisista decida di voler tornare con il suo ex, magari tenendo anche conto che c’è anche la prole di mezzo?
    Grazie per il suo tempo

    Rispondi
    • Valeria Randone
      6 Novembre 2021 08:13

      Buongiorno Sig. Alessandro,
      non si tratta di tornare o meno – perché di solito tornano sempre ma per noia, per distruggere, per gioco, per possesso – ma di curare davvero quel buco nel cuore e mettersi in cammino verso una relazione vera.
      Le suggerisco di andare in consultazione, luogo dell’ascolto e della chiarezza emozionale.
      Un cordiale saluto

      Rispondi
  • Buongiorno dottoressa come sta? Io sono un uomo marocchino di 35 anni e mia moglie 34 sposati da 12 anni oramai, ho conosciuto mia moglie in un nightclub e da subito mi piaceva, usciamo tante volte e poi dopo 3 mesi ci fidanzamo, lei subito abitava nella mia stessa città con un amica sposata e con 1 figlia che faceva lo stesso lavoro, ma ogni tanto faceva le valige e andava dalla zia(che poi era il suo fidanzato con qui viveva)dopo ho scoperto che non era la zia ma il suo ex su sua ammissione. Dicendomi che ormai non lo amava più e che ha preso la cotta per me è pure io mi ci innamoro…dopo poco che stavamo insieme io gli dico che doveva cambiare lavoro perché non mi piaceva quel lavoro. Ma lei è andata avanti per un periodo non ben definito…ad ogni modo dopo quasi unanno comincia ad assillarmi che si voleva sposare e che se volevo dimostrargli che la amavo dovevo farlo…niente succede che rimane incinta e noi essendo “musulmani ” è assolutamente peccato avere figli fuori dal matrimonio…(questo sempre a sua detta) io sono abbastanza liberalità ma lei quando gli fa comodo usa la religione come scusa dato che nemmeno gli alcolici dovrebbe bere eppure da quando lho conosciuta che beve e lo fa tuttora…ad ogni modo ci organizziamo e andiamo giù in marocco e facciamo il matrimonio tutto bello e a modo.una gran bella festa tutti sorridenti meno che lei…riguardando le foto oggi mi rendo conto che ridevo solo io e lei con il muso. Comunque dopo il matrimonio torniamo in Italia e cominciano i veri problemi..io con tua mamma in casa non ci voglio stare con le tue sorelle no…voglio vivere da sola….tutto a mie spese e lei mai tirato fuori uneuro..ad ogni modo ci trasferiamo in affitto e dopo poco tempo nasce nostra figlia e lei comincia con i nuovi altri problemi, nessuno mi aiuta tua mamma e tue sorelle non mi aiutano..io sono sola qui italia…non ho nessuno a qui appoggiarmi e via discorrendo..comincia a farmi sentire il suo peso in tutti i sensi…ma tu non mi aiuti ma tu non fai mai niente ma tu pensi solo a te stesso ma tu non vali niente ma tu sei una merda ma vai a fare in c…di tutto e di più e io ho vissuto in casa con mio padre che era un vero stronzo e che mi picchiava all’occorrenza per ogni minima cosa mi ritrovo pure con mia moglie a dover subire e sono caduto in depressione ansia attacchi di panico..mi sentivo inutile davanti a lei e qualsiasi cosa succede è solo colpa mia..gestiva lei i miei soldi a suo piacimento esce quando vuole va ballare i latini gli ho comprato una macchina ma non è mai soddisfatta…arriva anche la seconda bambina ma io non capivo cosa stesse succedendo e solo ora mi rendo conto di cosa voglia dire narcisista…u n mostro in casa insomma….mi punisce quando vuole e mi tratta come un cane ..urla nel palazzo e mi fa sembrare a me quello cattivo…un giorno litighiamo perché lei si stava vestendo per uscire e io chiedo dove stia andando..la sua risposta è stata che non doveva interessarmi perché io non sono nessuno per chiedergli queste cose….io mi arrabbio e lei chiama mia mamma mio fratello e le sue due amiche(con le quali ha litigato e chiuso i contatti) sono venuti tutti in casa e lei che faceva la vittima…sono andato via di casa ma poi sono tornato per le mie figlie che sono l’unico vero amore che ho in questo mondo. E loro vedono tutti questi litigi e vedono che la mamma non è tanto apposto ma la prima è terrorizzata dalla mamma anche perché zero empatia verso di lei…sono attaccate solo a me mentre verso di lei sono più fredde ma lei non lo vede questo…mi minaccia che mi lascia e se ne va via per sempre..sono frustrato

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  • Potrei scrivere un romanzo sulla mia storia. 25 anni insieme fatti di costante abnegazione verso di lei. Spesso depressa e sempre scontenta e insoddisfatta di tutto e di tutti. Tranne che di me. Poi il delirio…. Un’improvvisa immagine di me nemico, colpevole a mia volta di tutti i suoi problemi e causa della sua infelicità. Un masscro psicologo costante fatto di umiliazioni silenzi rifiuti al rapporto prima fisico e poi relazionale. Ero diventato immaturo palloso e non sapevo darle più quello che desiderava. Poi è comparso questo ‘amico’ e ovviamente il traditore ero io. Adesso vivo una fase che definire caotica è poco. Cerco la disintossicazione da lei ma la minaccia che usa è nostra figlia. Devo accettare la condivisione della vita in comune per il bene della piccola a costo di accettare qualsiasi sua richiesta, anche la più assurda come quella di uscire con l’amico perché viceversa è infelice! Follia allo stato puro!

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  • Buongiorno dottoressa,
    ho conosciuto un uomo che all’istante mi è piaciuto, ma dopo ho capito che ha avuto problemi con una donna narcisista.
    L’ho sentito varie volte ma è veramente difficile costruire anche un rapporto di amicizia

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    • Valeria Randone
      28 Giugno 2022 07:28

      Buongiorno signora,
      prima di parlare di narcisismo, di cui oggi si abusa veramente tanto, sarebbe opportuno che la diagnosi lo facessero i clinici, non i partner. Detto ciò, se quest’uomo è così provato sarebbe utile che andasse in terapia. Soltanto dopo, potrà riappacificarsi con i legami amorosi o amicali.

      Un cordiale saluto

      Rispondi
  • Buongiorno dottoressa.
    Io di recente sono stato vittima di manipolazione da parte di una narcisista.

    Leggendo l’articolo trovo esatti comportamenti della persona che ho frequentato per poco più di un mese.

    Ho la fortuna di avere un ottimo intuito, lo dico perché mi ha sempre salvato dalle situazioni difficili.

    All’inizio si preoccupava, si concedeva tutti i giorni a livello sessuale, ed in qualche modo mi sentivo veramente apprezzato.. poi nei due litigi che abbiamo avuto, ho notato una fragilità di fondo, in cui tendeva sempre ad accusare e a girare il discorso a proprio piacimento, fino a che non mi sono stufato e l’ho lasciata perdere.
    Ho scoperto in un secondo momento quanto lei non provasse sentimento alcuno nei miei confronti ma fossi solamente un oggetto da portare a spasso.
    Ho avuto una settimana brutta la scorsa, ma per fortuna lavorando anche nel settore del miglioramento personale, devo dire che ringrazio questa esperienza e la benedico per tutto quello che mi ha dato.
    Sicuramente la sua apparente fragilità e accondiscendenza nei miei confronti ha favorito l’inizio di questa mini relazione.
    L’errore più grande però è stato idealizzarla per l’aspetto lavorativo, facendo un lavoro con nozioni che mi interessavano, e da lì sono entrato in un tunnel.
    I miei amici mi vedevano con lei e col senno di poi non piaceva a nessuno.
    Questa è la mia esperienza, spero possa essere d’aiuto.

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  • Buonasera dottoressa,
    Come sì suol dire “mal comune, mezzo gaudio”.
    Esco da un anno e mezzo di relazione con una ragazza di 10 anni più giovane di me (infanzia difficile carica di responsabilità fin da bambina. Padre totalmente estraneo e anaffettivo) che ne ho 39.
    In un anno e mezzo sono stato lasciato 3 volte, di cui 2 la scorsa estate a distanza di un mese l’una dall’altra. Ogni volta che mi lasciava il motivo era sempre che io non le davo abbastanza (diciamo così in senso generale per non dilungarsi), e nel giro di qualche giorno aveva pronto lo spasimante di turno con cui iniziava subito a frequentarsi, per poi farsi risentire e tornare da me in quanto a detta sua mi amava, ma io dovevo dimostrare sempre quel quid in più per meritarmela.
    Per cui ho spinto rinunciando a fare cose di mio interesse, a trascurare gli amici per dedicare sempre qualcosa in più a lei (cose che per altro non venivano più di tanto apprezzate, sminuite, date per scontate). Crtiticava sempre me, i miei amici, la mia famiglia e in genere tutto quello che avevo o che mi contraddistingue.
    Anaffettiva completa, si lamentava spesso che non lo facevamo abbastanza. Naturalmente dovevo sempre essere io a prendere l’iniziativa.
    Arriviamo alle battute finali quando lei si trasferisce per lavoro non troppo distante e pretende che da un giorno all’altro anche io prenda e molli casa di proprietà, famiglia e amici, oltre che allontanarmi di 10 volte da lavoro per trasferirmi a metà strada tra il mio è il suo lavoro.
    Titubante in quanto già lasciato più volte ho espresso il pensiero di provare a convivere per un certo periodo a distanza, vedere come andava tra di noi e poi eventualmente in un futuro non troppo lontano ma consolidato, vedere il da farsi. Nulla, mi lascia da un giorno all’altro dicendo di aver preso casa in affitto senza consultarmi e se ne va da casa mia dove aveva appena trasferito la residenza.
    Ormai sfibrato acconsento e le dico di prendere le sue cose e andarsene il prima possibile (sono stato attaccato in quanto non l’ho aiutata a traslocare).
    Il primo mese e mezzo senza di lei sono stato molto bene, ho ripreso a fare cose e divertirmi (le persone che incontravo mi dicevano che mi vedevano rinato).
    Incontro anche una ragazza molto carina e gentile che in pochi giorni mi ha dimostrato forse di tenerci più di lei.
    Lei torna all’improvviso. Con chiamate nel cuore della notte, messaggi chilometrici in cui mi dichiara amore incondizionatamente e in cui dice di star lavorando per cambiare in quanto si è resa conto di avermi trattato male perché “depressa” per il suo nuovo cambio di vita lavoro e trasferimento. 3 volta in pochi anni.
    Io lì per lì la rifiuto seccamente alla luce del dolore che mi aveva inferto, e vedendo in questa nuova ragazza una luce.
    Tempo dieci giorni il tarlo che mi ha impiantato nel cervello cresce e le scrivo chiedendo di vederci.
    Parliamo e le dico che se ci sono le condizioni possiamo riprovare a frequentarci nuovamente.
    Mentre parlavamo mi sminuiva, e mi ribadiva più volte che dopo il mio rifiuto stava voltando pagina, sottolineando più volte di aver finalmente incontrato una persona che le va a genio (io credo che questa persona l’avesse conosciuta ancora quando faceva su e giù tra il nuovo posto di lavoro è casa mia, infatti le modalità con cui mi ha mollato sapevano di pretesto).
    Parliamo e la vedo coinvolta tanto è che mi chiede di stare a cena con lei quella sera. Rifiuto in quanto perso a razionale credo che le cose vadano fatte un po’ alla volta, ma sembrava ci fosse margine per riparlarne.
    Nel giro di 2 giorni le scrivo nuovamente e mi dice che ci ha pensato, che sarebbe il riprendere una relazione tossica, che sta voltando pagina (lo sottolinea sempre) e che quindi ha bisogno di tempo per capire.
    Da qual momento la blocco su tutti i social e mi faccio bloccare per attuare un no contact completo.
    Sto male, sono depresso (ho dei pregressi) apatico e probabilmente perderò anche la nuova ragazza in quanto non ho la testa per concentrarmi su di lei e lei se ne accorge ovviamente.
    Ora lavorerò su di me per cercare di raccogliere i cocci ma fa male. Molto male.

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  • Vorrei raccontare la mia storia… siamo stati insieme 8 anni, io avevo 27 anni e lei 25. Ci siamo conosciuti a lavoro, era la figliastra del capo, io lavoravo li già da 8 anni, e quando ci siamo conosciuti è stato un fulmine. Dopo pochi mesi già vivevamo insieme, la nostra prima esperienza fuori casa, siamo stati in affitto 4 anni e sono stati bellissimi. Poi abbiamo deciso di comprare casa, da lì ho iniziato a sentire che qualcosa non andava. Poco prima della pandemia ho deciso di cambiare lavoro anche perché il suo fantastico padrigno non ha mai avuto intenzione di farmi un contratto di lavoro dignitoso e questa cosa mi ha ferito profondamente, non mi sono mai sentito parte della famiglia nonostante lei dicesse sempre il contrario e soprattutto lavorassi per lui da 15 anni. Dopo queste vicende è arrivata la pandemia, mi sono trovato senza lavoro, avevo sempre lavorato da quando ero un adolescente e di punto in bianco ero chiuso dentro casa. Li è cominciata la svalutazione, sottile, che mi ha confuso sempre di più, diceva a tutti che io ero il più bello, il più bravo, che senza di me non avrebbe potuto fare niente, ma nel privato non ero minimamente ascoltato e considerato. Anche sulle cose in cui sono bravo venivo messo in discussione o comunque non era mai giusta la mia visione. Ad un certo punto non mi sentivo più in grado di fare niente, che nessuno mi avrebbe preso a lavorare perché mi sentivo non capace di niente. La pietra tombale alla nostra storia è arrivata quando ho scoperto di avere problemi che non mi permettono di essere padre. Ricordo che la sua reazione quando sono arrivati i risultati è stata orribile, mi ha accusato di non prendermi cura di me, di non volere un figlio con lei. Io volevo solo essere confortato era stato un duro colpo. Da lì ci siamo allontanati e nel giro di un paio di mesi mi ha abbandonato e buttato in mezzo alla strada, naturalmente mi aveva già sostituito ma è stata così brava a farmi sentire in colpa che ho anche pensato di meritarmelo. La sua spietatezza ha lasciato tutti di stucco, nessuno si aspettava un comportamento così, aveva preso in giro tutti, amici compresi. Ci siamo lasciati ad ottobre e sto ancora a pezzi. Ci sono dei momenti in cui mi manca così tanto da farmi male e momenti in cui vorrei gridargli tutta la mia rabbia addosso. Aver scoperto un lato così tremendo della persona che ami e devastante. Vorrei fargliela pagare ma non sono il tipo di persona che fa queste cose. Vorrei solo stare bene e dimenticare ma ho lasciato una parte di me lì e ci sono volte in cui mi sento spezzato dentro. Ringrazio Dio di non aver fatto un figlio con lei, mi avrebbe distrutto la vita. La loro più grande paura è rimanere soli, probabilmente è per questo che voleva a tutti i costi un figlio, sto solo aspettando la notizia della sua gravidanza.

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  • Ho una formazione psicoanalitica di indirizzo freudiano ( pure “ortodosso”). Nella vita lavorativa ho fatto altro. Circa 4 anni fa, è venuta a mancare la compagna. Per oltre 17 anni abbiamo avuto un rapporto fantastico. Perduta per sempre, il dolore è stato insopportabile, devastante. Circa un anno dopo, ho conosciuto una coetanea, con due figli di circa trent’anni, anche Lei sola per la perdita del marito. Due figli maschi non autonomi e problematici (violenti con la madre). Mi ha chiesto di aiutarla ad “educare” i figli. Da circa tre anni sto facendo la mia parte.
    Lei, all’inizio, premurosa e quant’altro ci si possa aspettare da una narcisista patologica, per di più con depressione maggiore cronica. Col tempo, come da “manuale”, mutata completamente. C’è solo un dettaglio che probabilmente sfugge alle narcisiste-narcisisti: non si sa mai chi vai ad incontrare. L’immaturità profonda di tali soggetti che nulla hanno di “umano”, non gli consente di prevedere le mosse della Persona che hanno tentato di truffare. Il conto, che prima o poi verrà presentato e incassato, per detti soggetti maligni potrebbe non essere di “facile liquidazione”.
    Chissà. incontrando la persona sbagliata, oggetto delle loro nefandezze, senza scrupolo e pietà alcuna, potrebbero correre il rischio, e’ “gia’ va di lusso”, di indossare la camicia con le maniche lunghe, molto lunghe …… . Non è difficile.
    Usate contro di loro tutte le azioni negative che subite. Noi, umani, sappiamo riconoscere e vivere le emozioni alle quali, irrinunciabili, rimarremo ancorati per sempre. Loro no. Vivono già una vita interna infernale, “aiutiamoli” a vedere come in realtà sono, com’è l’infermo anche al di fuori.
    Un comportamento indifferente con loro e con le loro manipolazioni, unito ad un comportamento socialmente altruistico, amorevole, pieno di attenzioni per gli altri (davanti a loro specialmente), li destabilizza completamente. Buon lavoro.

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  • Essere stati con un narciso, a mio parere, significa aver trovato la radice della creazione della nostra maschera.
    Che si tratti di overt o covert o codipentente cambia poco, si parla sempre di come il cervello abbia reagito a determinate situazioni.
    Ma nella relazione tutto si ricrea. Personalmente ho fatto due anni di terapia e mi sono serviti a comprendere che la mia famiglia è narcisista e che io stessa quindi ho sviluppato questa tendenza. Per quanto possa sentirmi vittima di tutto quello che ho vissuto,abusi, violenze e quant’altro, ad oggi mi rendo conto di aver fatto poi le stesse identiche azioni senza controllo alcuno. L’inconscio è incredibilmente forte. Ho scelto di stare sola e distruggere me stessa fintanto avrò ancora questo meccanismo interno, dopodiché lavorerò ancora su me stessa e sul mio comportamento verso me stessa, in seguito, tornerò ad avere una vita sociale.
    Non voglio più ferire o essere ferita al momento. Vivo nella paura di provare sentimenti negativi e di sentirmi in colpa per aver fatto qualcosa di sbagliato e non saperlo nemmeno riconoscere.

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  • Sono cresciuta con una madre così. Il male che ha fatto alla mia famiglia è inenarrabile.
    Non mi interessa la causa dei suoi comportamenti.
    So che ci ha rovinato la vita e la odio. Spero solo che muoia presto.

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  • Non ho parole, nel leggere tutto questo ho visto la mia vita degli ultimi quattro anni e mezzo. Ora sono indebitato e con tutti i miei sogni e progetti distrutti.

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  • Buonasera,
    col senno di poi credo che la mia ex morosa fosse una narcisista. Siamo stati insieme molti anni, all’inizio lei si mostrava fragile, sensibile, dolce, premurosa e io cercavo di supportarla e confortarla nei momenti difficili. Col tempo l’ho vista acquisire sicurezza ma era come se lo faccesse a mie spese, come se per elevare se stessa dovesse svalutare me.
    Pian piano ha cominciato a volermi cambiare in tutto, faceva sempre paragoni con gli altri ragazzi, a suo dire più devoti alla loro compagna e disposti a cambiare per lei.
    Ogni litigata degenerava, anche per le cose più futili e lei non cedeva mai, lei non aveva mai colpe e alla fine ti intortava con mille discorsi per addossarti tutta la responsabilità. Se pretendevo le sue scuse per certi atteggiamenti mi rispondeva che era finita, per lei il rapporto poteva cessare subito in quel preciso momento. Col passare degli anni è come se alzasse sempre si più l’asticella, sempre più esigente. A sentire lei, dopo ogni discussione, sarebbe bastata una parola dolce in più, un piccolo gesto e tutto si sarebbe risolto, ma la realtà è che se anche avessi scalato l’Everest per lei, non sarebbe bastato.
    Cercava sempre l’attenzione degli altri ragazzi e le piaceva farmi ingelosire, diceva che le avevo rovinato la vita perchè voleva un figlio e per colpa mia non era successo, solo che sembrava che facesse di tutto affinchè ci fosse sempre un clima teso.
    Avevo sempre il terrore di fare o dire qualcosa di sbagliato, perchè poi ci sarebbero state litigate pesanti e lunghissimi silenzi punitivi da parte sua.
    Ho trovato la forza di lasciarla quando mi sono reso conto che stavo perdendo la mia dignità, ma mi sono ritrovato svuotato completamente e con l’autostima ai minimi storici. Ci vuole tempo per ricostruirsi e ritrovarsi

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  • Buonasera a tutti. Anche io credo di essere stato con una donna narcisista. Inizialmente mi ha fatto sentire una persona splendida, un amante perfetto, un amico, insomma una persona con cui condividere tutto. Mi scriveva e cantava canzoni, viveva fuori e ogni settimana prendeva l’aereo per raggiungermi. Insomma mi sono sentito molto amato ed unico nel primo periodo. Purtroppo un lutto ha cambiato tutto….credo però che con lo stabilizzarsi della ns relazione sia venuto fuori il suo carattere. Mi ha chiesto di convivere subito ma io avevo una figlia appena adoloescente e le ho detto che era il casso di aspettare almeno un paio di anni. Così è rimasta ferma con la sua insoddisfazione legata al fatto che il suo desiderio non era stato soddisfatto. Ha cominciato a isolarmi da un gruppo di amici e amiche. Lei persona colta, intelligente dedita al lavoro (molto brava) e ai figli. Ha con se il padre che mi ha sempre detto che è stato un despota, abbastanza severo. Sentivo sempre la sua insoddisfazione nonostante tutti i miei sforzi per renderla felice e farle sentire sempre la persona ssu cui contare. In realtà a me dava l’impressione di essere un pezzo di un puzzle stabilito da lei, di un progetto. MA io sono stato sempre convinto che occorreva fare tutto con gradualità perchè entrambi venivano da un fallimento di un matriminio con figli a carico. Ma la mi razionalità ed equilibrio erano considerati da lei come un rifiuto. Anche molti dei miei amici/amiche per lei erano persone che non la rispettavano e non dovevo neanche prendere un caffè perchè sarebbe stato una mancanza di rispetto nei suoi confronti. Ovvimanete ho mantento smpre i contatti con i miei amici a sua insaputa, omettendo di dirle qaundo mi sentivo o quando li inconravo…insomma vivevo anche io un malessere perchè non mi sembrava giusto dare un taglio alla mia vita, con la cancellazione di amicizie trentennali. Atteggiamento sempre da vittima, ogni rpoblema diventava qualcosa di cui preoccuparsi. Mi faceva sentire spesso inadeguato, anaffettivo, sbagliato…insomma. Se in mezzo alla gente qualcuno mostrava maggiore simpatia ed interesse nei miei confronti , lei lo soffriva. Addirittrua ha sospettato anche di mia madre (mi disse in una occasione: secondo me tua madre non mi può vedere…) .
    Molti aspetti cache contraddistinguono una narcisista ho riscontrato in lei.
    Tendente al comando, chiedeva empatia da me ma di fatto non lo dimostrava per me. Serissima sul lavoro, elevato rigore morale… Mi fermo qui. Grazie

    Rispondi
  • Quante sono le probabilità che un rapporto possa funzionare tra una narcisista overt e un narcisista covert? Come vivono il rapporto?

    Grazie

    Rispondi
  • Buongiorno dottoressa,
    anch’io sto passando un bruttissimo periodo e penso di aver bisogno di aiuto, rivedo in molti commenti, soprattutto nella storia di Arturo, proprio quello che sto passando io da circa 3 anni a questa parte, vivo uno stato confusionale costantemete.
    Circa 3 anni fa ero un uomo rinato dopo una separazione dalla mia ex moglie, pieno di vita e di amici, sereno e mi godevo la vita con leggerezza e nuovi equilibri trovati, in quel periodo conosco la mia attuale compagna, una donna bellissima, intelligente, brillante e affermata, entrambi ci piacciamo molto, ci vogliamo, ma io ero un po restio a lasciarmi andare perche’ lei stava in relazione con un altro uomo che non voleva lasciare subito per sensi di colpa e mi chiedeva tempo, lei mi voleva fortemente, mi diceva di essere innamorata di me, mi faceva sentire desiderato, tutto cio’ mi gratificava facendo crescere la mia autostima, alla fine nonostante i miei dubbi decisi di seguire le mie emozioni e dopo che lei lascio’ l’altro uomo iniziammo una relazione. Ero un uomo felice, toccai il cielo con un dito, avevo tutto, una vita piena, tanti amici, facevo quello che mi piaceva ed avevo trovato finalmente la donna per me, con la quale avevo un’ottima intesa mentale e sessuale. Dopo qualche mese inizio’’ progressivamente quello che poi divenne un incubo, comincio’ ad impormi limitazioni su amici e attivita’ di mio interesse , pian piano mi isolai da alcune amicizie a me care, specie quelle femminili, e rinunciai a fare attivita’ extra di tipo turistico, poiche’ in contatto con altre donne, si dimostro’ ossessivamente gelosa ma soprattutto possessiva. Poi iniziarono le accuse, le critiche e i giudizi su come conducevo la mia vita, su come interaggivo con le persone, su come ero io caratterialmente, si arrabbiava in modo sproporzionato rispetto alle mie presunte mancanze, durante questi momenti di rabbia metteva in atto un azione denigratoria nei miei confronti, mi ripeteva spesso che io non avrei potuto trovare un’altra donna che mi avrebbe amato e preso cura di me come lei, che potevo stare solo con donne stupide e amici sfigati, che non so stare in coppia, che non la rispettavo ecc. ecc., ovviamente tutto cio’ sfociava in litigi furibbondi e prolungati per ore e ore, e quando io cercavo di andar via di casa per sfininimento ed esasperazione lei crollava con atteggiamenti teneri ed amorevoli nei miei confronti con atteggiamenti di vittimismo, alle volte manifestando anche malesseri fisici che mi generavano dei forti sensi di colpa.
    Queste sue alternanze tra aggressioni e tenerezza mi hanno fatto cadere in un limbo confusionale dove io non so piu’ cosa e’ giusto fare, alterno momenti in cui ho voglia di scappare da lei e momenti di forte sconforto all’idea di lasciarla.
    Questa situazione sta negativamente condizionando parecchio la mia vita, sia privata che lavorativa, oltretutto svolgo un mestiere di alta responsabilita’, io normalmente sono una persona a cui piace vivere in leggerezza e con grande spontaneita’, di solito ho sempre avuto fiducia in me e nelle mie potenzialita’ , ma questa vicenda mi ha prosciugato delle mie energie e ora sono pieno d’incertezze e insicurezze.

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    • Valeria Randone
      15 Settembre 2024 20:47

      Buonasera,
      L’unica strada per ritrovare sé stesso e la psicoterapia, non può farcela da solo.
      Auguri per tutto.

      Rispondi

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